Il libretto di Compieta latino-italiano. Salmi e antifone per ogni giorno della settimana.L’Ufficio di Compieta, dal latino complere (compiere) perché compie e termina la giornata liturgica, fu da principio un ufficio puramente monastico; più tardi fu adottato anche dal clero secolare e divenne parte dell’ufficio canonico.Per l’Occidente se ne attribuisce l’origine a san Benedetto. Comunque è certo che fu lui a dargli la sua forma attuale e, probabilmente, prese alcuni elementi dell’ufficio del Lucernare per arricchirne Compieta, che divenne l’ultima preghiera del giorno, l’ufficio di preparazione alla notte. Dopo di lui s’introdusse qualche altra modifica e si ebbe quest’ufficio meraviglioso, che è una delle più ammirabili creazioni del genio liturgico cristiano.Compieta si apre con una benedizione per ottenere da Dio la doppia grazia di una notte tranquilla e di una fine felice; segue una breve lettura, tratto da san Pietro che esorta alla vigilanza; poi il Pater, la confessione dei peccati (Confiteor) con l’assoluzione, tre salmi (diversi per ogni giorno della settimana), la bella preghiera dell’inno (Te lucis), il Capitolo, la raccomandazione dell’anima a Dio mediante il Responsorio così commovente (“Nelle tue mani raccomando il mio spirito…”), il Cantico del Santo vecchio Simeone (Nunc dimittis) così ben appropriato a quest’ora, con la bella antifona Salva nos, che è un’allusione alla preghiera del Signore la vigilia della sua morte, l’Orazione Visita, per stornare le insidie del demonio e richiamare su di noi la protezione degli angeli, e infine l’Antifona maggiore della Madonna, affinché possiamo addormentarci fra le materne sue braccia (liberamente tratto da “Breviario Romano”, Note storico liturgiche a cura di Edmondo Battisti, o.s.b., Torino 1932).
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