Che cosa è di Cesare, che cosa è di Dio. L’errore della laicità
Duemila anni fa i farisei chiedevano a Nostro Signore se fosse lecito o no pagare il censo dovuto a Cesare, con l’intento di coglierlo in fallo; e Nostro Signore li inchiodava con la famosa risposta che ricordava loro quanto più urgente fosse rendere a Dio la propria anima, sulla quale sta impressa l’immagina di Dio ben più profondamente che quella di Cesare sulla moneta. La risposta di Nostro Signore viene usata in modo ingannevole dai farisei contemporanei per rivendicare una supposta idea di completa autonomia della sfera temporale da Dio, per escludere Gesù Cristo dal dominio di Cesare, anzi storicamente per assoggettare Cristo alla volontà dello Stato. L’errore del laicismo, tante volte condannato dai Sommi Pontefici, è oggi dottrina comune alla chiesa conciliare e al mondo… La Chiesa sola potrà condurre l’umanità che si è resa serva ad essere davvero figlia ed erede del Regno promesso, liberandosi da un errore che i Papi di un tempo non avevano esitato a definire “peste”.
Relazioni:
- Don Pierpaolo Petrucci, I fondamenti della regalità di Cristo nel Vangelo
- Don Mauro Tranquillo, Il duello storico tra cattolicesimo e laicismo
- Alessandro Gnocchi, Esiste una sana laicità? Fenomenologia del cattolaico
- Mario Palmaro, La Babele del terzo millennio: la bioetica ai tempi della laicità
- Matteo D’Amico, Libertà senza verità: società laica e totalitarismo
- Don Davide Pagliarani, La regalità sociale di Cristo: unica soluzione ai problemi contemporanei