Rivoluzione ultima tappa: l’annientamento intellettuale e fisico dell’uomo
In questi tempi di confusione e calamità spirituale è necessario aprire gli occhi sulle molte insidie che sono tese alla nostra coscienza di cristiani. È da cristiani e da uomini intelligenti che dobbiamo scrutare i segni del nostro tempo, senza false ingenuità e andando al di là di quello che questo mondo positus in maligno cerca di farci credere. È certamente questo lo scopo principale del nostro annuale Convegno di Rimini: istruirci e imparare lʼalfabeto con cui il Nemico scrive nella Storia. Solo così sarà possibile unʼazione efficace per il ristabilimento di una società cristiana; solo se conosceremo le radici della persecuzione e della crisi che affliggono la Chiesa saremo in grado di colpire nel segno. Infatti il nostro Convegno non è destinato unicamente alla conoscenza ma, in ultima analisi, alla lotta.
Il tema di questo Convegno ci porta a scoprire il fine ultimo del Nemico: non tanto la costruzione di una società anticristiana, quanto la distruzione dellʼumanità stessa, dellʼopera stessa della divina creazione: «Egli fu omicida fin da principio» (Gv 8, 44). A noi invece spetta lʼopera di ricostruzione delle intelligenze e dei cuori, nel seguito della Creazione e della Redenzione.
Relazioni:
- Matteo DʼAmico, «Sanno chi sono ma non sanno che cosa sono». Da Hegel a Pol Pot: le radici culturali dei genocidi comunisti
- Paolo Taufer, I dodici tiranni
- Don Marco Nely, Riflessioni sul tempo presente
- Savino Frigiola, Il sesto anno e mezzo delle vacche magre: la proprietà della moneta come strumento di dominazione